Osservatorio penale su Internet come strumento, occasione o contesto per nuove modalità di lesione


Osservatorio di Francesco Giuseppe Catullo

Internet permette di documentare atti, fatti ed eventi e di registrarli per un tempo indeterminato. Le esperienze così vengono estrapolate dai contesti generanti per essere affidate all’indiscrezione del pubblico del web che le condivide alla stregua di oggetti. È stato scritto che viviamo nella società della registrazione o, più precisamente, nella società delle comunicazioni che vengono scritte, dove la volatilità delle parole e dei processi si trasforma nella solidità e permanenza degli oggetti sociali.

Questa società amplia le facoltà dei consociati che inaugurano nuove frontiere di libertà a discapito del potere istituzionale costretto ad arretrare il proprio controllo. L’inserzionista pubblica sul web senza affrontare gli ostacoli che la burocrazia offline frappone. Solo se si dovesse dimostrare che la registrazione o il contenuto registrato ha perfezionato una fattispecie di reato, lo Stato si riappropria delle proprie competenze intervenendo per punire il responsabile. In questo caso, l’inserzionista sottostà all’istanza punitiva statale nella misura in cui ha abusato della libertà concessagli.

La società della registrazione, essendo più libera della precedente rispetto all’ingerenza istituzionale, ha favorito però anche la commissione di illeciti penali. La maggior facilità e diffusione di accesso al reato è dipesa dalla riduzione di controlli operata sui documenti da registrare, a sua volta generata sia dall’estensione della libertà di registrazione, che dall’inesigibilità di effettuare verifiche su tutti i documenti in attesa di registrazione.

Il proposito di questo spazio è di osservare in che modo Internet, come strumento, occasione o contesto, possa agevolare la commissione di tradizionali fattispecie di reato secondo nuove modalità di lesione.