Osservatorio sull’amministrazione digitale


Osservatorio di Ernesto Belisario

L’agere amministrativo deve necessariamente essere un agere digitale. Si tratta di un principio che è ormai chiaramente codificato nella normativa vigente sulla gestione dei procedimenti amministrativi e sulle modalità con cui le PA organizzano le proprie attività istituzionali e i propri servizi.

Il punto di partenza è stata la legge 15 marzo 1997, n. 59, conosciuta come “Bassanini”, che sancisce all’art. 15, comma 2, la validità e rilevanza dei documenti della PA a tutti gli effetti di legge se formati con strumenti informatici, alla stessa stregua dei documenti redatti su supporto cartaceo. Per poi giungere, agli albori del nuovo millennio, all’emanazione del Codice dell’Amministrazione Digitale – CAD con il d.lgs. 7 marzo 2005, n. 82, oggetto di varie modifiche nel tempo e ancora oggi disciplina di riferimento nel settore. In tale contesto ruolo significativo riveste, altresì, la normativa europea, stimolo e impulso anche per il legislatore italiano.

Ad una forte attenzione normativa dell’Italia al processo di digitalizzazione amministrativa non è corrisposto, però, un adeguato livello di conoscenza e cambiamento di forma mentis da parte delle amministrazioni pubbliche e degli enti comunque tenuti all’applicazione del CAD (ad oggi, anche i gestori di pubblici servizi, ivi comprese le società quotate, in relazione ai servizi di pubblico interesse, e le società controllate). Allo stesso modo non esiste ancora nella collettività l’adeguata consapevolezza giuridica in merito ai diritti che formano la cittadinanza digitale, consapevolezza necessaria a supportare lo sviluppo della società contemporanea.

L’Osservatorio mira a sostenere questo processo evolutivo sotto il profilo informativo e della conoscenza, in una fase storica nella quale gli stessi strumenti ad oggi disciplinati dal CAD, e dalle norme ad esso collegate, non appaiono sufficienti a dominare l’impetuoso cambiamento tecnologico in atto (anche grazie all’impulso del PNRR) e i nuovi orizzonti dell’Informatica giuridica (come l’intelligenza artificiale).