Piano Triennale per l’informatica nella PA. Le novità contenute nell’aggiornamento 2022-2024

di Ernesto Belisario

Il Piano triennale per l’informatica nella Pubblica Amministrazione è il documento di indirizzo strategico del Governo che guida la trasformazione digitale delle pubbliche amministrazioni, fissando linee di azione e obiettivi da raggiungere. L’edizione 2022-2024, pubblicata a gennaio 2023, si pone in forte continuità con gli indirizzi già espressi nelle precedenti edizioni. Eppure, vi sono alcune significative novità, anche per garantire il raccordo tra il Piano e gli obiettivi del PNRR.

1.     Finalità e destinatari

L’Agenzia per l’Italia Digitale (“AgID”) ha pubblicato l’aggiornamento 2022-24 del Piano triennale per l’informatica nella Pubblica Amministrazione, il documento di indirizzo strategico del Governo che guida le pubbliche amministrazioni nella trasformazione digitale.

Il Piano è adottato dall’AgID ai sensi dell’art. 14-bis, comma 1, lett. b), del d.lgs. n. 82/2005, recante Codice dell’amministrazione digitale (più brevemente indicato anche come “CAD”). Ai sensi della richiamata disposizione, infatti, spetta all’AgID il compito di programmare e coordinare l’attività della PA in materia di tecnologie ICT, mediante la redazione e la successiva verifica dell’attuazione del Piano, con cui sono fissati gli obiettivi e i principali interventi di sviluppo e gestione dei sistemi informativi delle amministrazioni pubbliche. Il Piano, redatto e aggiornato ogni anno dall’AgID, è approvato con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (eventualmente a firma del ministro o sottosegretario delegato).

Il Piano è rivolto a tutti i soggetti individuati dall’art. 2, comma 2, CAD, dunque ha come destinatari non solo le pubbliche amministrazioni, ma anche le società a controllo pubblico e i gestori di pubblico servizio (limitatamente alle attività di pubblico interesse).

Il Piano si configura quale atto amministrativo generale, dal contenuto programmatorio e di indirizzo e, pertanto, costituisce un vincolo per i soggetti che ne sono destinatari. D’altronde, in molti casi gli obiettivi fissati dal Piano derivano direttamente da norme di legge, puntualmente richiamate nel documento, la cui violazione può fondare l’esercizio del potere sanzionatorio attribuito alla stessa AgID dall’art. 18-bis del CAD (articolo aggiunto dal d.l. n. 77/2021, conv. con mod. dalla l. n. 108/2021).

Al fine di supportare gli enti destinatari nell’attività di programmazione del proprio fabbisogno ICT, l’AgID ha inoltre condiviso un modello di piano triennale per l’informatica dell’ente e una guida per la sua redazione.

L’aggiornamento del Piano arriva in un momento cruciale per il processo di transizione digitale della pubblica amministrazione, vista la forte accelerazione dei processi di innovazione del settore pubblico generata dall’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (“PNRR”).

2.     La struttura del Piano

Il Piano ha mantenuto la stessa struttura della precedente edizione 2021-2023. Il documento si compone di tre parti, articolate in capitoli tematici:

  1. la prima parte fornisce un quadro di riferimento e indica i principi e gli obiettivi strategici del Piano, sulla cui base vengono poi declinati gli obiettivi da raggiungere;
  2. la seconda parte è dedicata alle componenti tecnologiche: servizi, dati, piattaforme, infrastrutture, interoperabilità e sicurezza informatica;
  3. la terza parte riporta gli strumenti di governance della trasformazione digitale.

All’interno della seconda e terza parte, ogni capitolo si compone di:

⎼      una sezione introduttiva, che funge da raccordo con la precedente edizione del Piano e con le azioni già realizzate;

⎼      una schematica ricostruzione del contesto normativo e strategico di riferimento;

⎼      una sezione recante gli obiettivi e i risultati attesi, la cui misurazione nel tempo è scandita in target annuali;

⎼      due sezioni recanti le linee d’azione che – secondo una precisa roadmap – devono essere attuate dai soggetti istituzionali (AgID e Dipartimento per la Trasformazione Digitale in primis) e dalle singole amministrazioni (centrali e locali).

3.     Le principali novità

L’aggiornamento da ultimo pubblicato non si discosta in modo significativo dalla precedente versione del Piano. L’intento dichiarato, infatti, è quello di dare continuità alle azioni di trasformazione già avviate e, dunque, di non disperdere quanto fin qui realizzato, collegando le linee strategiche definite dall’AgID agli obiettivi del PNRR. Pertanto, nel Piano sono ora presenti i riferimenti ai target e alle linee di azione del PNRR, oltre all’indicazione degli Investimenti e degli Avvisi pubblicati nell’ambito della Missione 1, gestiti dal Dipartimento per la Trasformazione Digitale tramite la piattaforma PA Digitale 2026.

Con riferimento alle singole componenti del Piano, di seguito si riepilogano alcuni dei contenuti salienti. Senza pretesa di esaustività, ci si limiterà a mettere in evidenza le principali novità.

3.1. Servizi

L’aggiornamento del Piano introduce alcune previsioni inedite nell’ambito dei servizi (Capitolo I). Rispetto alle precedenti edizioni, si segnala, il risvolto che avrà nel triennio 2022-2024 il passaggio dalla PEC alla realizzazione pratica dei servizi elettronici di recapito certificato qualificati (“SERCQ”), in conformità agli articoli 43 e 44 del Regolamento Ue n. 910/2014 (c.d. “Regolamento eIDAS”). Com’è noto, infatti, attualmente la normativa italiana non richiede la verifica certa dell’identità di chi richiede e utilizza un servizio PEC e, pertanto, tali servizi non soddisfano i requisiti previsti dal Regolamento eIDAS.

Nell’agosto 2022 l’AgID ha adottato le Regole tecniche per i servizi di recapito certificato qualificato a norma del regolamento eIDAS n. 910/2014 – Criteri di adozione standard ETSI – REM-Policy- IT 1.0, che rappresenta il primo step del percorso che porterà all’adeguamento della PEC ai requisiti dei SERCQ, a seguito dell’approvazione di un apposito DPCM.

3.2. Dati

Con riferimento ai dati (Capitolo II), non si registrano particolari novità. In linea con i principi enunciati e in continuità con le azioni avviate con i Piani precedenti, nel triennio 2022-2024 prosegue l’azione volta ad assicurare maggiore efficacia all’attività amministrativa in tutti i processi che coinvolgono l’utilizzo dei dati, sia con riferimento alla condivisione dei dati tra pubbliche amministrazioni per finalità istituzionali, sia con riferimento al riutilizzo dei dati, per finalità commerciali e non, secondo il paradigma degli open data. Resta fermo, dunque, l’obiettivo strategico di valorizzazione del patrimonio informativo pubblico.

A quest’ultimo proposito, si segnala che nei prossimi mesi dovrebbero assumere carattere definitivo le nuove regole tecniche definite con le Linee Guida sui dati aperti, già pubblicate per la consultazione pubblica ai sensi dell’art. 71 del Codice dell’amministrazione digitale. Le Linee guida saranno emanate in attuazione del d.lgs. n. 36/2006, di recente modificato ad opera del d.lgs. n. 200/2021 di recepimento della Direttiva UE n. 2019/1024 (cosiddetta “Direttiva Open Data”) sull’apertura dei dati e il riutilizzo dell’informazione del settore pubblico.

3.3. Piattaforme

Il Piano, inoltre, prosegue nel percorso di evoluzione e consolidamento delle piattaforme previste dalle norme (es. SPID, pagoPA, AppIO, CIE, FSE, NoiPA ecc.) e individua una serie di azioni nuove (cfr. Capitolo III). Tra queste, si prevede l’avvio della Piattaforma digitale per l’erogazione di benefici economici concessi dalle amministrazioni pubbliche (“IDPay”), che permetterà ai cittadini, grazie a un sistema di verifica del diritto ai bonus immediato e sicuro, l’accesso alle agevolazioni al momento dell’acquisto di un bene o servizio tramite strumenti di pagamento elettronici.

3.4. Infrastrutture

Nell’ambito della parte dedicata alle infrastrutture (Capitolo IV), viene data continuità all’azione intrapresa con l’edizione precedente del Piano sulla razionalizzazione data center.

Nel delineare il processo di razionalizzazione delle infrastrutture, il nuovo Piano triennale considera come propria parte integrante la Strategia Cloud Italia, il documento di indirizzo strategico predisposto dal Dipartimento per la Trasformazione Digitale e dall’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (“ACN”), pubblicato nel settembre del 2021, cui poi ha fatto seguito l’adozione del Regolamento «Cloud della PA», emanato dall’AgID nel dicembre 2021 (det. D.G. AgID del 15 dicembre 2021, n. 628).

In ossequio a quanto previsto dalla nuova Strategia e dal Regolamento, le attività di migrazione sono precedute dal censimento e dalla classificazione, non solo degli applicativi in uso, ma anche dei dati oggetto di migrazione. Il Piano, dunque, ribadisce che le pubbliche amministrazioni centrali e locali sono tenute a trasmettere all’ACN l’elenco e la classificazione dei dati e dei servizi digitali (ordinari, critici e strategici), per poi provvedere al consolidamento delle proprie infrastrutture o alla migrazione verso soluzioni cloud (cfr. nel Piano OB.4.1 e OB.4.2).

3.5. Interoperabilità

Le novità in materia di interoperabilità (Capitolo V) riguardano soprattutto l’attuazione del modello di Modello d’interoperabilità (“MoDI”), tramite due principali direttrici:

  • l’adesione delle amministrazioni alla Piattaforma Digitale Nazionale Dati (“PDND”). Nell’ambito del PNRR, Sub-Investimento M1C1_1.3.1, infatti, è stata realizzata la PDND, la piattaforma che permette di autorizzare e autenticare le PA alla comunicazione tra i loro sistemi informativi e alla condivisione dei dati a loro disposizione, realizzando l’interoperabilità attraverso l’esposizione di servizi digitali implementati dalle necessarie API.
  • il coinvolgimento delle amministrazioni nell’implementazione delle “Linee guida sull’interoperabilità tecnica delle Pubbliche Amministrazioni” adottate da AGID con Determinazione n. 547 del 1° ottobre 2021. In proposito l’AgID rende nota la costituzione di un gruppo tecnico per la stesura delle “specifiche tecniche SUAP”, in attuazione del DPR 160/2010, al fine di definire le modalità telematiche per la comunicazione e il trasferimento dei dati tra lo Sportello Unico Attività Produttive (SUAP) e tutti gli enti coinvolti nei procedimenti attivati dallo stesso SUAP, in conformità al MoDI.

3.6. Sicurezza informatica

Per quanto riguarda la sicurezza della trasformazione digitale (Capitolo VI), il nuovo Piano pone particolare attenzione al coordinamento dei propri obiettivi con gli quelli propri del contesto europeo (Direttiva NIS 2, di prossima pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE e destinata ad abrogare la direttiva (UE) 2016/1148 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 6 luglio 2016) e nazionali (Strategia Nazionale di Cybersicurezza 2022-2026 e dal relativo Piano di implementazione), nell’ottica di un innalzamento dei livelli di cybersecurity delle reti e dei sistemi informativi di tutti gli Stati membri, come dimostra l’esperienza nazionale di distribuzione delle competenza tra AgID e ACN.

3.7. Leve per l’innovazione

In questa edizione del Piano trova grande spazio il tema del procurement, a partire dalla digitalizzazione delle procedure d’appalto, come già previsto dall’art. 44 del d.lgs. 50/2016 e oggi ribadito nel nuovo Codice dei contratti pubblici, emanato con il d.lgs. 36/2023. Nel triennio 2022-2024, l’AgID si propone di realizzare una serie di attività (adozione di applicazioni di e-procurement da parte di tutte le amministrazioni aggiudicatrici, regolazione tecnica per digitalizzazione “end to end” dell’intero processo di acquisto pubblico), invitando tutte le amministrazioni aggiudicatrici a mettere a disposizione degli operatori economici servizi di e-procurement e ad ampliare quanto più possibile il campo di digitalizzazione delle procedure relative ai propri acquisti. Ciò anche avvalendosi dei servizi di committenza ausiliaria offerti dalle centrali di committenza, dai soggetti aggregatori, stazioni uniche appaltanti delle Province e delle Città metropolitane e da fornitori di mercato. Si ribadisce, inoltre, la consapevolezza che l’innovation procurement e l’open innovation debbano essere utilizzati sinergicamente con il duplice scopo di accelerare la trasformazione digitale dell’amministrazione pubblica e creare nuovi mercati di innovazione.

3.8. Governare la trasformazione digitale

Nell’ambito del capitolo dedicato al governo della trasformazione digitale (Capitolo VIII), il nuovo aggiornamento del Piano consolida il ruolo del Responsabile per la Transizione al Digitale (“RTD”). In particolare:

  • il ruolo interno all’ente di appartenenza, per la gestione delle attività organizzative/operative e per il coordinamento dei processi di trasformazione digitale;
  • il ruolo esterno all’ente di appartenenza, per innescare forme di collaborazione interistituzionale anche in un’ottica di rete (es. comunità digitali tematiche/territoriali nella community dei RTD).

Inoltre, si enfatizza l’importanza della pianificazione e del monitoraggio sul raggiungimento degli obiettivi predefiniti, anche nell’ottica del raggiungimento dei target dei progetti finanziati tramite il PNRR.