Osservatorio Cybercrime


Osservatorio di Lorenzo Picotti

con Roberto Flor

L’idea di dare vita ad un osservatorio sul cybercrime è nata principalmente per dare risposta ad una esigenza sempre più sentita, a livello sia nazionale che sovranazionale, di disporre di uno strumento d’ausilio  e, allo stesso tempo, di un “contact point” per gli operatori del diritto e la realtà economica e sociale che raccolga le fonti normative e giurisprudenziali, nonché i riferimenti bibliografici essenziali ed iniziative significative in materia di criminalità informatica ed ambiti connessi. Nel corso degli anni questo settore ha subito profonde trasformazioni dovute all’esponenziale crescita, miglioramento e complessità delle nuove tecnologie e delle reti globali di comunicazioni. Da un lato, i molteplici interventi del legislatore nazionale hanno portato ad una inevitabile stratificazione di norme per origine, ratio e fini di matrice molto diversa. Dall’altro lato, le fonti sovranazionali (in specie le raccomandazioni e la Convenzione del 2001 del Consiglio d’Europa e, prima del 2009, le decisioni quadro europee) hanno spinto verso un progressivo adeguamento dei sistemi giuridici per contrastare e prevenire i reati informatici, i reati tradizionali che trovano nella tecnologia un formidabile mezzo di commissione degli illeciti e, più in generale, tutti quei fenomeni criminosi nuovi che offendono beni o interessi meritevoli di tutela anche di natura tecnologica.

Con l’entrata in vigore del Trattato di Lisbona la “criminalità informatica” è stata inserita fra i settori in cui l’Unione europea ha competenza penale. Questo articolato contesto normativo viene reso maggiormente complesso dagli interventi giurisprudenziali nazionali ed europei, in specie della Corte di Giustizia e della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo nonché dalla “diversa velocità” o “capacità di adattamento” del diritto penale sostanziale rispetto al diritto penale processuale. In questo ultimo settore risulta indispensabile monitorare le diverse soluzioni adottate ai livelli locale e sovranazionale, per dare conto dell’articolato ed esponenziale sviluppo della computer e della digital forensics e dei nuovi strumenti investigativi ad alto contenuto tecnologico, la cui disciplina deve risultare compatibile con la tutela del nucleo essenziale dei diritti fondamentali.

L’Osservatorio, istituito presso il Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Verona, opera in conformità al Codice Etico che si è dato e, in forza del suo Statuto, è diretto dal Prof. Lorenzo Picotti (Ordinario di Diritto penale) mentre il dr. Roberto Flor (ricercatore a tempo indeterminato e contitolare del corso Diritto penale dell’informatica) ha funzione di coordinatore scientifico; il dr. Ivan Salvadori (ricercatore di Diritto penale e parimenti contitolare del predetto corso) è con i primi due membro del Comitato scientifico.

Vi sono varie aree e temi di interesse, che vanno dalla Cybersecurity alla vittimizzazione nel cyberspace, dal cyberterrorismo all’hate-speech, fino ai più classici reati informatici ed ai nuovi  profili di responsabilità nel cyberspace. Vi sono rapporti di cooperazione e convenzioni sia con siti e riviste giuridiche online, sia con istituzioni quali Procura della Repubblica e enti di ricerca. Numerosi sono i rapporti di scambio e collaborazione con studiosi e giuristi stranieri.

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