Chat GPT e il Garante Privacy

di Bruno Tassone – Antonio Russo

Sebbene abbia già due settimane il primo intervento del Garante per la Protezione dei Dati Personali, avendo l’Osservatorio già dato rilievo a tale innovativo sistema di AI, appare utile un breve “recap” per i lettori, anche in vista dei successivi sviluppi.

In effetti, il 30 marzo 2023 il Garante ha dato termine ad OpenAI – la società statunitense che ha sviluppato e gestisce Chat GPT – per adeguarsi alle prescrizioni sull’utilizzo dei dati personali.

In specie, a causa della perdita di dati avvenuta il 20 marzo 2023, con il provvedimento n. 112 del 30 marzo 2023 il Garante ha disposto la limitazione provvisoria e urgente del trattamento dei dati degli utenti italiani, ordinando a Open AI di adottare misure volte a predisporre un’informativa trasparente e accessibile a tutti gli utenti, consultabile prima dell’iscrizione.

A coloro che risultino già registrati, l’informativa dovrà invece essere presentata al primo accesso successivo alla riattivazione, richiedendo inoltre di superare un age gate, così da escludere gli utenti minorenni.

Circa la base giuridica del trattamento dei dati personali per l’istruzione e l’addestramento degli algoritmi, il Garante ha intimato a Open AI di eliminare i riferimenti all’esecuzione del contratto e di indicare invece – per il principio di accountability – il legittimo interesse e il consenso condizioni per l’utilizzo di detti dati.

Infine, dovrà essere implementato un sistema di age verification, al fine di impedire l’utilizzo del servizio agli utenti minorenni privi del consenso dei genitori.

Entro il 15 maggio 2023, Open AI dovrà in ultimo promuovere una campagna di informazione su emittenti radiofoniche, televisive, stampa e web per rendere note le modalità di utilizzo dei dati personali ai fini dell’addestramento degli algoritmi.