Intervista al Prof. Giuseppe Cassano: analisi e prospettive del recente disegno di legge sull’intelligenza artificiale in Italia

di Redazione DIMT

Con la bollinatura da parte della Ragioneria dello Stato, atto ufficiale prima della firma da parte del Presidente della Repubblica, a seguito della seduta n. 78 del 23 aprile 2024, all’esito della quale il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge “Recante disposizioni e delega al governo in materia di intelligenza artificiale”, l’Italia si accinge dunque ad avere la propria fonte interna di regolamentazione organica di un settore che tanti dibattiti sta alimentando in questi ultimi tempi. In merito abbiamo intervistato il Prof. Giuseppe Cassano, giurista Direttore del Dipartimento di SCIENZE GIURIDICHE – della Innovazione, di Internet e della Intelligenza Artificiale – di Roma, Firenze e Milano della European School of Economics; Direttore degli Stati Generali di Internet e della Intelligenza Artificiale e già Docente di Istituzione di Diritto privato nell’Università LUISS di Roma e Membro del Comitato AgCOM – Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni – per la Intelligenza Artificiale.

Come il disegno di legge sull’intelligenza artificiale mira a promuovere la crescita economica del Paese mentre si affronta il rapporto con il Regolamento europeo sull’IA?

Filo conduttore dello schema di DDL in esame è la volontà di intercettare le opportunità di crescita economica e sociale che le nuove tecnologie offrono al contempo governando un fenomeno di cambiamento epocale che potrebbe, altrimenti, prestarsi ad usi impropri e dannosi, fermo restando la centralità dell’essere umano che non dovrà essere scalzato dall’intelligenza artificiale.
Una prima questione che l’interprete è chiamato a risolvere è data dal rapporto tra il Regolamento europeo sull’AI (approvato il 13 marzo 2024 dal Parlamento Europeo e ormai prossimo ad essere emanato) e il DDL nazionale: quest’ultimo, nelle intenzioni e nelle dichiarazioni del Governo, non si “sovrappone” al primo “ma ne accompagna il quadro regolatorio in quegli spazi propri del diritto interno” tanto è che al comma 2 dell’art. 1 si prevede espressamente, quanto forse ovviamente, che “le disposizioni della presente legge si interpretano e si applicano conformemente al diritto dell’Unione Europea” .
Alcune note critiche, riportate nelle pagine che seguono, hanno solo lo scopo di mettere in luce punti della normativa che possono essere migliorati giacchè si tratta di un testo destinato ad essere oggetto dei lavori parlamentari e, di conseguenza, di modifiche ed emendamenti.

Quali sono i principi e gli obiettivi principali delineati nella futura Legge nazionale sull’intelligenza artificiale e quali definizioni chiave vengono fornite per i concetti fondamentali, come i sistemi e i modelli di intelligenza artificiale?

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