Camilla Crea, Segni sociali e proprietà escludente. Per una critica del mercato delle appropriazioni comunicative. Esi, pp328

di Mariangela Claudia Calciano (segnalazione di)

E’ stato pubblicato per i tipi Edizioni Scientifiche Italiane, nella Collana “Univ. degli Studi di Camerino Pubblicazioni”,  il volume in oggetto di Camilla Crea.

ll lavoro si propone di analizzare, attraverso un approccio critico, comparato e transdisciplinare, il plusvalore espressivo dei segni sociali suscettibili di divenire oggetto di esclusiva industriale. L’analisi della casistica e dei trends iperprotezionistici delle ragioni proprietarie, maturati nel discorso europeo, rivela l’inadeguatezza di opposizioni binarie tra logica individuale e collettiva, patrimoniale e non patrimoniale, nonché tra commercio e cultura, e tra mercato e società. All’interno di tale impianto valutativo, si individuano strategie giuridiche capaci di preservare sia l’inappropriabilità dei processi di significazione dei segni, quali entità semiotiche e non semplici merci fittizie, sia la dimensione collettiva degli usi espressivi da parte dei consociati. L’obiettivo dei dispositivi giuridici selezionati è costruire un sistema dei marchi compatibile con una democrazia dialogica e culturale, rispettosa del pluralismo sociale.

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